lunedì 30 gennaio 2012

in dvd - Notizie dagli scavi (commedia agro-dolce, di E.Greco)





TRAMA :

Il protagonista della storia, soprannominato ironicamente il "professore", è un quarantenne dall'aspetto scialbo, dall'espressione stralunata, forse meno intelligente della media. Apparentemente chiuso, si distrae spesso, inseguendo il filo di un pensiero spesso incongruo rispetto alle contingenze. Conduce una grama vita di tuttofare in una casa d'appuntamenti, a Roma, finché la piattezza della sua vita viene scossa dalla conoscenza della Marchesa, una prostituta che in passato era una della casa, e che ha tentato di suicidarsi per una delusione d'amore. Il "professore" si reca a trovarla in ospedale e in un crescendo di attenzioni, di piccoli favori, di gesti semplici e gentili complicità, sembra che tra i due possa nascere un improbabile sentimento di simpatia.

VALUTAZIONE : 6,5

Gran merito, se non tutto, dell'anomalo piacere che regala il film è proprio in tutta l'anomalia del suo personaggio principale e nell'assolutamente devota interpretazione che ne da un ottimo caratterista come G.Battiston.
Un uomo, il professore, che con rispetto parlando è davvero un pò tonto. E' un ingenuo, ma anche un acuto osservatore della realtà e proprio il realismo e la credibilità di questa figura fanno si che lo spettatore in più di qualche frangente pensi di averlo conosciuto davvero un tipo tanto bizzarro.
Si ride proprio grazie alle imprevedibili uscite che rendono il professore un debole agli occhi delle smaliziate donne che lo usano a loro piacimento e un signore che invece agli occhi di tutti gli altri merita tenerezza (come proverà a regalarne la brava A.Angiolini che nemmeno in ospedale riesce ad essere meno bella del solito).
La storia è molto lineare e nel suo epilogo è prevedibile, anzi forse anche un pò troppo risolutrice e buonista, ma forse la sua ragion d'essere è proprio nel voler rendere giustizia al povero "professore". Tuttavia la scorrevolezza e l'intreccio non risultano mai boriosi ne stucchevoli nonostante la delicatezza della materia trattata.
Un altro film decisamente più compiuto rispetto a "Terraferma", nostro fallimentare candidato agli oscar.

sabato 28 gennaio 2012

Molleggiati in direzione di un burrone.

Lo specchio di un'Italia incapace di rinnovarsi e lasciarsi alle spalle personaggi ormai più che tramontati e indigesti


Mi piacerebbe sapere. Davvero, mi piacerebbe sapere. Come diceva il vecchio Grignani in una delle sue rarissime canzoni ascoltabili.

Mi piacerebbe sapere dove sarebbe annidato tutto il lucido intellettualismo senza frontiere che rende Adriano Celentano quel Santo Corpo Pensante che per il bene di noi comuni mortali dispensa il suo verbo per la misera cifra di 750.000 euro (statali, del canone, quindi nostri, miei, tuoi caro lettore) e a cui dovremmo con riverente prostrazione rendere umilmente grazie, per essere stati partecipi e testimoni di cotanta superba e manifesta superiorità.

Non è che per caso tutte queste miracolose qualità sono nascoste dietro un personaggio abilmente pubblicizzato, che si definisce "rock" solo perchè guadagnava cifre astronomiche per "programmi" televisivi in cui (come migliaia di altre persone che lo facevano con più precisione e acutezza) prendeva di mira l'ex presidente del consiglio e perchè a causa della vecchiaia vive come un ex cantante eremita sputa-sentenze, che usa il servizio pubblico per fare delle uscite chissà perchè contingenti alla pubblicazione del suo ennesimo noioso-impalpabile-posticcio Lp e che spaccia per "esibizioni", una persona che solo in Italia siamo capaci di leccare il culo perchè più se la tirano e più gli diamo spago, che pretende un pagamento assurdo (trecentomila euro a puntata, per massimo tre puntate per massimo totale accumulabile di settecentocinquantamila) per un qualcosa in cui nessuno ha il diritto di sindacare, chiedere o verificare nei contenuti?

Ecco dove finiscono i soldi della Rai e perchè la Rai non cambierà mai tipologia di organigramma.
Altrimenti Celentano dove troverebbe un altro amicone come Morandi che in un solo botto gli pubblicizza un disco di merda, gli da massima visibilità nelle ore televisive serali e per stare tranquilli gli da pure un miliardo e mezzo delle vecchie lire ?

No, perchè in effetti dare questo doverosissimo spazio a Celentano (l'ennesimo da quando non è più in grado di fare una tournee) rientra nella logica di dare spazio ai giovani.
Vero, a lui (che è non è in grado di produrre un album decente, ne di cantare davanti ad un pubblico reale, ne tantomeno di scrivere anche una sola canzone per altri cantanti) lo ricoprono d'oro mentre una giovane band che ha mezzi e canzoni fresche da proporre è costretta a pagare dazio alla corruzione sanremese per avere 4 minuti di visibilità.

giovedì 26 gennaio 2012

dischi - Colapesce "Un meraviglioso declino" (2012)


GENERE E VOTO : cantautorato pop-rock ; 8/10



Il tempo ci dirà dove arriverà questo disco, le vendite, il consenso popolare, il passaparola sui concerti.
Ma se parliamo di adesso, del concreto, allora dobbiamo prendere atto che l'artista siciliano ha dato alle stampe uno fra i più convincenti esordi su lunga distanza in lingua italiana degli ultimi anni.

Un disco scritto con classe, suonato, prodotto in modo eccellente e cantanto con garbo.

Il dipanarsi strumentale cadenzato di "Restiamo in casa" porta alla mente per un tratto gli Shins nell'ultimo
minuto di "Phantom Limb", nel mezzo un fantastico sussurro che si apre come in preda all'insofferenza.
Ed è questo uno dei canovacci che guidano il disco. La malinconia che si esprime con un vocabolario che
contiene parole nostalgiche talvolta intrise di una sottile ironia. Il rimpianto ed un pizzico di disillusione, nel sottofondo.

Musicalmente l'album nel complesso è realizzato preferendo arrangiamenti classici,semplici. Utili sempre e comunque a mettere in risalto e non soffocare le idee.
"La zona rossa" è un esempio. Un allegretto pop con sottofondo acustico impreziosito da un bel riff che stacca sul canto, poi uniti in un ritornello arricchito dagli archi.
Nessun passaggio è banale, le soluzioni continuamente equilibrate, come in "Un giorno di festa" (forse una
canzone davvero perfetta) dove l'alternanza sintetico-reale è appassionante, teso, elettrico e risolutore.
"Oasi" replica questo successo, ottima la progressiva aggiunta di effetti nel finale.
Per essere un disco di cantautorato che nell'intenzione dovrebbe essere pop, taluni lampi elettrici lo rendono gustoso e smaliziato anche sotto ottiche differenti (in "Sottotitoli" fa capolino l'aura del Manuel Agnelliin coppia con Mina).

La varietà di registri non riconduce a fonti d'ispirazioni cristalline, tantopiù il canto che ha il pregio di non sopraffare mai la costruzione delle canzoni ma di mantenersi sempre sottotraccia (l'ultimo Battisti, palese
in "Quando tutto diventò blu"), aumentando così il mood evocativo delle composizioni che lanciano generalmente più di uno sguardo agli anni 70 ("Le foglie appese").

Il livello dei testi probabilmente non è costante, ma il gioco di figure retoriche, immagini reali e nonsense
sono intepretate per assecondare il costrutto strumentale e non per dominarlo (come magari riesce a fare Dario Brunori).
Probabilmente collocabile nelle ritmiche e associazione voce-base dalle parti di Dente con la sensibilità del primo Benvegnù solista, Colapesce svetta semplicemente perchè ha in dote un altissimo numero di pezzi davvero ottimi e alle spalle di questi un corposo sound suonato e registrato ad alti livelli.
E anche quando il sound è ridotto ad una sola chitarra e qualche arco, ("La distruzione di un amore"), il
risultato è allo stesso livello, se non superiore, al resto del disco cui magari avrebbe giovato avere un paio
di canzoni in meno in scaletta.


ASCOLTATELO IN STREAMING

Preghiere Stellari, aka, Un eroe moderno









martedì 24 gennaio 2012

Beyonce scherza con la vernice ?

Essere famosi piace.
Si è amati dalla gente, si guadagnano dei soldi che a un certo punto diventano anche molto facili, si hanno privilegi, si diventa influenti sul pensiero e sul costume della gente.


No comment

Ma a mio parere ci sono anche delle responsabilità.
Perchè il personaggio pubblico è molto spesso un modello imitato, una fonte sacra di mode, maniere, pensieri da replicare in toto. Soprattutto da chi, per motivi di anagrafe, non è ancora del tutto formato e sente come il bisogno di un riferimento per crescere, sentirsi all'altezza e piaciuto.

Se poi parliamo di un'interprete di musica pop, forse una tra le 5 più conosciute e remunerate al mondo, beh allora bisogna davvero andarci con i piedi di piombo.

Perchè sbiancarsi progressivamente la faccia, facendola diventare di aspetto quasi nordico al contrario di quello di partenza che come tutti sappiamo era di una etnia assolutamente opposta, per un motivo che mi viene da pensare sia squisitamente commerciale (una campagna pubblicitaria e poi la promozione del suo disco), è sinonimo di una grande ed immorale ignoranza.

Sinonimo di una persona che si è ritrovata ricca dopo aver sguazzato nella miseria e che probabilmente, anzi alla luce di ciò che si vede, non ha affiancato ad una crescita economica alcun tipo di crescita umana.

lunedì 23 gennaio 2012

Sette !

Buone notizie : Snejder, i 3 punti, un pò di culo.

Cattive Notizie : Il gioco ?

Partendo dalla notizia negativa in paio di scusanti ci sarebbero, credo.
Lo scontro ravvicinato con il Genoa in coppa Italia (seppur con 2-3 titolari, resta sempre una partita dove ci si concentra lasciando per strada energie mentali) e il prosciugante derby di domenica scorsa dove sono stati impiegati 10 elementi su 11 di quelli visti con la Lazio.

E non si tratta di ragazzini che recuperano in due giorni..

Però la Lazio ha eccessivamente dominato il gioco e coperto alla perfezione il campo , con due-tre tocchi massimo per ogni uomo e cambi di gioco precisi a insinuare soprattutto la fascia sinistra dei nerazzurri che era coperta da un allegro Chivu.

Come spesso accade la differenza è nei singoli e anche la migliore organizzazione di gioco è pressocchè superflua se i piedi non sono buoni.
Per questo la Lazio si è limitata ad un gol (e un palo).

Perchè gente come Gonzales, Lulic e Ledesma non hanno il tocco preciso di chi ti cambia una partita. Ed Hernanes seppur mobilissimo, veloce e preciso era pur sempre un uomo solo che nella migliore delle ipotesi si ricavava qualche metro libero nelle ripartenze.

Altro timbro per il centravanti italiano

Il merito dell'Inter è stato quello di non crollare e mantenere la calma anche quando è andata sotto, senza
spingersi laddove non sarebbe più stata capace di rientrare.
Così si pareggia e poi entra uno come Snejder che è un faro aggiunto a quelli dell'impianto di San Siro.
Con gente come lui le partite si trasformano.
Quelle brutte e fallimentari diventano allegramente da bottino pieno.
Quelle che non si meritano di vincere diventano legittimate.

E così si arriva alla finale di Lecce (perchè è una finale), consapevoli che quei tre punti che valgono doppio sono molto più a portata di mano.

Inter (4-4-2 ; 4-3-1-2 ; 4-4-1-1)

J.Cesar 5.5; Maicon 5.5, Lucio 6, Samuel 6.5, Chivu 5.5; Cambiasso 5, Nagatomo 5, Alvarez 5.5, 
J.Zanetti 5,5;  Milito 6.5, Pazzini 6 ; (Plus Snejder 7, Obi 5.5, Faraoni SV)

venerdì 20 gennaio 2012

in dvd - Corpo Celeste (dramma - ma non troppo - , di A.Rohrwacher)



TRAMA :

Marta ha tredici anni e, dopo dieci anni passati con la famiglia in Svizzera, è tornata a vivere nel profondo
sud italiano, a Reggio Calabria.
Non ricorda molto della sua infanzia a Reggio, la città è cresciuta senza nessun ordine.
Inizia subito a frequentare il corso di preparazione alla cresima, l'età è giusta, ed è anche, le ripetono
tutti, un bel modo per farsi nuovi amici.
Senza la cresima non ti puoi neanche sposare!
Perno della comunità è don Mario, prete indaffarato e distante che amministra la chiesa come una piccola azienda, assistito  dalla prostrante catechista Santa, una signora dai modi grotteschi e una mentalità non
proprio moderna che guiderà i ragazzi verso la confermazione.


VALUTAZIONE  : 6

Un film piccolo sia nelle intenzioni che nelle scelte pratiche (le riprese non ad altissima fedeltà, la location e gli attori esclusa A.Caprioli) ma che puntando l'indice su determinati meccanismi che agiscono nel particolare, si toglie gustosi sfizi in termini di riflessione anche verso ambienti ed istituzioni ben più grandi.

Alla fine il percorso effettuato (in modo solo apparentemente disinteressato) da Marta, che la porterà a conoscere determinati dogmi  solo nel modo in cui QUALCUNO vuole farli conoscere determinando poi il rigetto da parte della ragazzina, è il mezzo attraverso il quale ci si sposta nell'analisi di un determinato ambiente e non l'ultima fermata.

Attraverso i suoi occhi apprendiamo l'arretratezza e quella sorta di fascismo della fede che attanaglia la religione cattolica, soprattutto negli ambienti più umili. Dove il prete (vedi la scena del ristorante) è visto come una sorta di sciamano-santone che può liberare da tutti i mali ed agire incontrastato per sovvertire a suo
favore l'ordine precostituito.

Una religione che favorita dall'ignoranza e dall'ingenuità diventa merce di scambio con la politica;fede che è un lavoro lucroso come tanti altri (ma molto più facile), fatta di interessi personali,ambizioni infide e gerarchie invalicabili, con la parola di Dio che è relegata a semplice letturina notturna per favorire l'arrivo del sonno.

Il tocco della brava regista non è polemico o inquisitorio, ne tantomeno si accanisce contro qualcuno.
Anzi sicuramente dimostra una conoscenza approfondita e diretta di questi viscidi meccanismi che rendono la

Santa Chiesa una società a delinquere con licenza di manipolazione (sin dalla tenera età) libera di colpire
nel nome del Signore. Dove sicuramente anche il piccolo sacerdote con manie di grandezza è vittima di un
sistema millenario che non potrà mai conoscere declino e redenzione.

Onorevoli Curriculum

Rinviato a giudizio per associazione per delinquere finalizzata a deviare e condizionare l’attività amministrativa della Regione in campo sanitario.
Rinviato a giudizio per abuso, truffa,concussione continuata e peculato.
Condannato in appello per riciclaggio in inchiesta su fondi neri.
Condannato per finanziamento illecito ai partiti, vilipendio alla bandiera, istigazione a delinquere. Condannato per propaganda di idee razziste.


Condannato per ricettazione e appropriazione indebita.
Condannato per millantato credito.
Condannato in appello per concorso esterno in associazione mafiosa (patteggiato per false fatture e frode fiscale).
Condannato in primo grado per falso in bilancio.
Indagato per abuso d’ufficio.
Condannato in primo grado per truffa aggravata.



Condannato in primo grado per aggiotaggio.
Indagato per corruzione e finanziamento illecito (tre diverse inchieste).
Condannato per falsa testimonianza.
Rinviato a giudizio per corruzione.
Prescritto percorruzione, indagato per truffa Ue e associazione a delinquere.


Indagato per violazione norme bancarie (per favorire i Casalesi,stessa inchiesta di Cosentino).
Rinviato a giudizio per truffa e falso ai danni dello Stato, prescritto per sversamento rifiuti.
Indagato per riciclaggio, favoreggiamento della camorra, corruzione.
Condannato per violazione lavoro minorile, ricettazione fallimentare, finanziamento illecito ai partiti, bancarotta fraudolenta, rinvio a giudizio per «stalking a mezzo stampa» di un giornalista.

giovedì 19 gennaio 2012

dischi - Nada Surf "The stars are indifferent to astronomy" (2012)


Voto : 7,5

Pochi, pochissimi fronzoli in questo tiratissimo disco che si nutre a piene mani di melodia ed elettricità, senza risentire dei tempi che cambiano (e di quelli che corrono) ma scegliendo con convincente applicazione la via del gusto rock, imbastito in dieci composizioni dove si canta, si balla e ci si rilassa su note scritte orientando la penna in direzione del pop senz’alcuna inclusione sintetica.


Potevano prendere un bel synth ed infarcire per bene tutti e dieci i pezzi, o lasciarsi andare a code strumentali di dieci minuti con velleità ambient alla Sigur Ros oppure fare un disco acustico in stile cantautorale. Okay, poteva anche uscirne un capolavoro inaspettato, ma poi ? Invece concentrando i loro sforzi nel tentativo di migliorarsi ulteriormente in qualcosa in cui sono già, a mio parere, ben rodati, dimostrano di non aver paura dei giudizi perché la passione è il fuoco primario che riscalda le loro composizioni e il calore che emanano è pura emozione.

Scelte che devono chiaramente pagare dazio al fattore “Originalità”. Qui come altrove. E risparmiatemi la banalità di dire che sono 30 anni che nel rock non s’inventa più nulla. Ma loro ci credono, e si sente. Quando un lato B (la seconda cinquina di canzoni) riesce a mantenere alta l’attenzione forse più del lato A (dove tradizionalmente si preferisce concentrare le cose migliori di un disco se questo non è uniforme dal punto di vista della qualità, così nel caso un potenziale acquirente ascolta le prime 2-3 canzoni nella postazione audio di un negozio/reparto dischi finisce per credere che sia un capolavoro e se lo compra), allora vuol dire che la band si è approcciata alla scrittura di questo LP con l’urgenza di dare alle stampe un flusso creativo dirompente, senza filtrarlo.

Quando dei pezzi pop-rock sono efficaci e divertenti sin dal primo ascolto senza il bisogno di disgregarne le componenti alla ricerca di un recondito “meaning of” in cui oltre che ascoltatori dobbiamo vestire i panni di psicanalisti dei songwriter, bisogna tenerseli stretti e non pensare tanto al fatto che alla fine gli accordi ed i ritmi sono talvolta molto similari tra loro. (“Let the the fight do the fighting”, spunta così dal nulla e ci rimarrete secchi. Pensavate che era finita, poi arriva poi così - quatta quatta - “No snow on the Mountain”). Con questo disco sarete veramente felici di trovarvi nel posto in cui vi trovate perché da una piacevolissima sensazione di confortevolezza con se stessi, famigliarità. E poco importa se da un giorno all’altro cambierete posto o gusti musicali, quando farete ritorno il disco si accenderà senza bisogno di troppa benzina mentre lanciate per aria il cappotto, vi stappate una birra e lanciate fumo verso il soffitto.



mercoledì 18 gennaio 2012

in Dvd - Terraferma (dramma, di E.Crialese)



* FILM SCELTO DALL'ITALIA PER CONCORRERE AI PREMI OSCAR *

TRAMA :

E' la storia di un'isola siciliana, di pescatori, quasi intatta. Ma la crisi e il deturpamento delle risorse marine coinvolgono anche la pesca ed allora per almeno due mesi l'anno si prova a campare di turismo. Ma i turisti non sono i soli ad invadere l'isola, ci sono gli arrivi dei clandestini con il loro carico di disperazione e lotta per la sopravvivenza.Ma la regola nuova del respingimento cozza contro gli ideali antichi della vita di mare : il soccorso. Una famiglia di pescatori con al centro un vecchio di grande autorità, una giovane donna che non vuole rinunciare a vivere una vita migliore e un ragazzo che, nella confusione, cerca la sua strada morale. Tutti messi di fronte a una decisione da prendere, che segnerà la loro vita.

VALUTAZIONE : 4,5

Premessa

Sono come sempre sincero e valuto solo ciò che vedo, sento e leggo in prima persona.
Perciò non mi nascondo nel dire che,degli otto film fra cui la commissione di selezione doveva scegliere quello da mandare a Hollywood come rappresentante dell'Italia, finora avevo visto soltanto "Habemus Papam" e "Vallanzasca". Su "Habemus Papam", finito molto in alto nella mia classifica di fine anno, penso che abbiate capito come la penso. Vallanzasca invece non era un film da quel tipo di competizione, punto.
Sinceramente avrei voluto vederne almeno altri 2-3 prima di conoscere la scelta degli esperti, ma tant'è. Tuttavia da qui alla Notte degli Oscar ci proverò e dirò la mia.
Va detto - per evitare fraintendimenti - che "Terraferma" non è ancora un film candidato all'Oscar.
Per ora (e fino all'annuncio ufficiale delle nominations) è un film fra i tanti tra i quali toccherà ai giurati dell'accademy scegliere i cinque che concorreranno sul serio la notte degli Oscar.

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Bene, precisato questo, dico la mia su "Terraferma".

E dico che, al di la del valore artistico del film, si tratta del solito prodotto italiano che ci ostiniamo a voler a tutti i costi esportare nonostante il rigetto che questi inducono nei referenti.
Insomma : ambienti rurali, povertà, dialetti, emancipazione giovanile, forti legami famigliari, ignoranza. E la questione dell'immigrazione a fare da collante a questi elementi di sfondo.
"Terraferma" è questo, e non c'è poi nemmeno tanta originalità nel racconto e nel tocco del regista che rimane sospeso con indecisione tra sperimentalismo dal gusto poetico alla ricerca di un tono "colto" (lievi spunti grotteschi che ricordano il più idealista P.Corsicato e qualcosa di surreale del Moretti di mezzo) e concretezza del racconto che vorrebbe indurre ad una riflessione piuttosto moralista come in qualche occasione è scappato di fare anche a gente come G.Tornatore.

Ma Crialese non possiede ne il pathos del regista di"Baaria", ne l'indagine sociale di M.Bellocchio, ne tantomeno l'ironia del primo G.Salvatores o il polso fermo di M.Garrone. 
La chance del risvolto romantico avrebbe forse giovato al film ma il lasciarlo in sospeso evita ulteriori surrogati emotivi che già da soli tarpano le ali a diverse idee interessanti.

E qual'è la collocazione del dramma degli immigrati ? Questo fattore che così tanta pubblicità fece al film al momento dell'uscita nelle sale ?

Mah, la soluzione adottata è quella della suddivisione - piuttosto improvvisata -  tra buoni e cattivi : tra chi rischierebbe la vita per aiutarli e chi finge che essi non esistano. Con le forze dell'ordine raffigurate come sempre in modo canzonatorio e odioso.
Purtroppo al di la dei contorni alquanto sfumati con cui viene delineato il rapporto specifico tra una donna e una famiglia del posto, il resto è lasciato in balia delle onde (nel vero senso della parola) non approfondendo per niente l'identità o i turbamenti di chi sbarca disperatamente sull'isola alla ricerca della "terraferma".

Insomma non c'è ironia, non c'è dissacramento feroce delle istituzioni, non c'è un dramma forte a segnare il cammino, non c'è una storia d'amore di qualsiasi tipo, non c'è tensione e nemmeno un finale che rialzi un pò le sorti della sceneggiatura.
C'è un pizzico di tutto ciò, ma la minestra resta insapore.

Non so ovviamente la strada che il film farà agli Oscar, anche perchè i giurati del prestigioso premio americano amano contraddirsi e confermarsi ciclicamente.
E ciò che a me appare superficiale e un pò autompiaciuto, a qualcun altro può apparire avvincente e profondo.
Chissà.
Di certo negli ultimi 6 anni (questo è il periodo che ci separa da "La bestia nel cuore" ultimo film ad arrivare nella cinquina finale) l'italia ha proposto film nettamente migliori senza alcun risultato (lo stesso Crialese nel 2007 con "Nuovomondo").

Montagne Universali

E' difficile non lasciarsi affascinare dalle prospettive immense che ci regalano delle scoperte riguardanti l'universo, le galassie ed i pianeti che gravitano nelle fessure più irraggiungibili della profonda dimensione spazio temporale.

Soprattutto quando poi esse impongono delle domande su ciò che accade nel nostro pianeta oppure offrono
l'occasione per confrontare concretamente la Terra con un altro corpo celeste. In questo caso parliamo di montagne e di asteroidi.

La più maestosa montagna del sistema solare è su Marte.

Proprio nel polo sud di un asteroide - "Vesta" - è' stata scoperta da una sonda della Nasa una montagna alta
quasi 22.000 metri ovvero tre volte l'Everest.

Tuttavia la scoperta sarebbe affascinante ma non fondamentale, in quanto su Marte c'è l'OLYMPUS MONS che è il più grande rilievo montuoso del sistema solare che i 22 km invece li supera. Ha oltre 600 km di diametro ed una forma di vulcano a scudo. Fu osservato per la prima volta da Giovanni Schiapparelli che nel 1877 fu colpito da un bagliore che ricordava quello di una cima innevata a cui dette il nome di Nix Olympica, neve dell'Olimpo.

Il monte marziano confrontato con l'Everest
Invece l'importanza della montagna scoperta su Vesta travalica i numeri della sua imponenza, in quanto sarebbero da imputare proprio a questa colosso montuoso molti (o tutti) i meteoriti che sono arrivati sulla terra. Perchè proprio a lei ?

Perchè questa montagna si sarebbe originata dall'impatto tra Vesta ed un altro asteroide. Considerando che il diametro di Vesta è di 500 km, lo scontro dev'essere stato davvero tremendo se ha causato la comparsa di una tale massa montuosa.
Proprio da questo scontro sono stati originati anche moltissimi frammenti, molto dei quali sono appunto planati fino ai nostri piedi. Quindi ciò che di tanto in tanto scopriamo sulla terra, non sono altro che resti di quello scontro "universale".
Ecco, il padre di tutti i frammenti di asteroide che ci cadono in testa..

Del resto il dubbio che i meteoriti provenissero tutti dallo stesso luogo c’era da tempo: quelli trovati nei pressi del villaggio africano di Bilanga Yanga nell’ottobre 1999 o a Millbillillie in Australia presentano caratteristiche e composizione chimica molto simili.

martedì 17 gennaio 2012

in Dvd - L'alba del pianeta delle scimmie (dramma, sci-fi, azione, di R.Wyatt)


TRAMA :

Una casa farmaceutica ha un suo distretto di ricerca che si occupa dell'alzheimer, sperimentando farmaci sugli scimpanzè. La ricerca esce fuori dai binari e le conseguenze saranno enormi e catastrofiche. L'arroganza dell'uomo provoca una catena rocambolesca di eventi che è la causa dell'intelligenza delle scimmie e di un cambiamento nel nostro ruolo di specie dominante il pianeta. Cesare, la prima scimmia intelligente, viene tradita dagli uomini e si ribella per condurre  - attraverso la lotta -  la propria razza alla libertà e alla resa dei conti con gli "umani".


VALUTAZIONE : 6,5

La natura non può e non deve essere mai modificata o gestita brutalmente, ne a monte (intervendo sull'habitat) ne a valle (provando a modificare il ceppo di una specie).
Perchè poi, prima o dopo, si finisce male. Il conto arriva sempre, non va in prescrizione come una multa. E gli interessi diventano salatissimi.
Questa è la morale del sorprendente reboot della saga del Pianeta delle Scimmie, film dall'inaspettata profondità sia morale che tecnico/concettuale, il quale senza l'ansia da prestazione/esibizione tipica di quasi tutti i prodotti commercialmente orientati ad un pubblico ampio, analizza con dovizia di particolari (per forza di cose soprattutto psicologici, per quasi tre quarti di film) la genesi evolutiva di quella specie superiore di scimpanzè che nella storia alla base del film sarà destinata a dominare l'uomo.
E proprio questi intelligentissimi (anche se questa intelligenza nella pellicola è acutizzata dai farmaci) animali sono il vero punto di forza del film : non figure pacchiane che saltellano senza soluzione di continuità alla ricerca di un uomo da attaccare, ma veri e propri cuori pulsanti dotati di un animo, un orgoglio ed un coraggio sopraffini.
E peccato che a farne le spese siano gli uomini, perchè gli uomini di questo film (non differenti da numerosi altri reali) meritano ben di peggio di una invasione di primati.

lunedì 16 gennaio 2012

Significati di un Derby

Hanno ragione diversi opinionisti e addetti ai lavori.

Il Milan non aveva granchè da perdere in questo derby. Certo, le prospettive erano leggermente ridimensionate alla luce dei risultati del pomeriggio. Ma al secondo posto stava alle 20.44 e al secondo posto è rimasto alle 22.35.

Il problema non era nemmeno dell'Inter che sin dall'addio di Gasperini e alle sciagurate esibizioni di mezzo con Ranieri, ha sempre guardato al terzo posto.
Stando al regolamento l'Inter doveva essere in vantaggio già dopo pochi minuti

Il vero, grosso, impaccio dopo lo 0-1 del Meazza, è della Juventus.Perchè ora, a sei punti non si ritrova un Palermo o un Genoa o una (pur attrezzatissima) Roma.
A sei punti c'è una squadra temibile. Una squadra di vertice.

Se avesse vinto il Milan la Juve sarebbe stata seconda a due punti, ma l'avversario era pur sempre uno anche se bello grosso. Ma all'orizzonte, pronto e in agguato per approfittare dei SICURI passi falsi che faranno da qui ad aprile i bianconeri c'è l'Inter. Quindi due avversari pericolosi, anzichè uno.

Di sicuro una pressione, quella della granitica compagine di Ranieri, che al momento è più psicologica che materiale. Ma la traformazione parole-fatti è distante tre punti, quelli che l'inter potrebbe recuperare in caso di una sconfitta dei bianconeri. Ovvio, ci sono altre squadre in corsa. E l'Inter potrebbe sbagliare qualcosa. Ma letta così, la classifica è densa di significati.

E nel calcio, sappiamo bene, che il fiato sul collo in classifica è molto più temuto del fiato sul collo di un avversario sul terreno di gioco.

Ieri sera hanno vinto le scelte tattiche e la coesione dell'Inter. Al di la di quanto va blaterando il povero Arrigo Sacchi, secondo il quale l'Inter non avrebbe giocato perchè preoccupata a distruggere le costruzioni rossonere. Vero, verissimo, ma per distruggere bisogna anche essere uniti. Perchè non c'è pressing più inutile e sfiancante di un pressing male organizzato. Quello dell'Inter era un pressing mirato ad aggredire tutto l'aggredibile dalla metà campo in giù, grazie ad una distanza ridottissima tra i reparti che costringeva gli attaccanti del Milan ad allargarsi per cercare varchi, ed allargandosi la distanza della porta aumentava e con essa la sicurezza per la porta di J. Cesar.

Come detto in precedenza su questo blog, andare ad allenare una squadra in corsa è quanto di peggio possa accadere ad un allenatore.
Ma la disciplina e l'accortezza tattica, seppur costruite su calciatori ingaggiati per altre esigenze, alla lunga pagano.


INTER 4-4-2 

J.Cesar 6, Nagatomo 6, Samuel 7.5, Lucio 7, Maicon 6, Zanetti 7,5, Cambiasso 8, T.Motta 6,5, Alvarez 6 , Milito 7, Pazzini 6 (plus Chivu, Forlan e Snejder sv) 

domenica 15 gennaio 2012

What's "Liberalizzazioni" ?



Liberalizzare.
Liberalizziamoci.
Liberizziamoli.

Ma in pratica ? Come possono, queste misure, modificare il nostro stile di vita e soprattutto i nostri portafogli?

In poche parole, vi espongo le categorie "colpite" e le modifiche.


FARMACI

I farmaci di Fascia C (ovvero quelli che richiedono prescrizione medica e sono del tutto a carico del cittadino, con opzione di scelta su quelli equivalenti) potranno essere venduti ed ovviamente acquistati anche nei supermercati, i quali saranno dotati di personale specializzato. Ciò dovrebbe indurre, oltre alle ovvie implicazioni occupazionali, anche una favorevole concorrenza sui prezzi.

ORARI ESERCIZI COMMERCIALI

Gli orari di apertura e chiusura dei negozi (per ora solo nelle grandi città) saranno totalmente flessibili ed in mano ai proprietari. Si potrebbe addirittura arrivare a creare dei distretti commerciali in cui i negozi possono restare aperti fino a mezzanotte. Questo potrebbe avvantaggiare sia i negozianti che gli acquirenti che spesso per motivi di lavoro o famiglia riducono le loro spese al week-end.


LICENZE TAXI

Insieme alla categoria farmaceutica, quella dei tassisti è molto restìa (per usare un eufemismo) ai cambiamenti. Cambiamenti che riguardano licenze e numero di taxi : con le liberalizzazioni sia le prime che i secondi potrebbero raddoppiare. Saranno più numerosi i taxi extracomunitari, dove i limiti alla conoscenza delle strade può essere aggirato grazie ai navigatori satellitari.


CARBURANTI

Essi potranno essere distribuiti anche nei centri commerciali, inoltre ci sarà il via libera (si spera) ai rifornitori plurimarca (cioè una stazione di servizio con pompe di benzina di diversa provenienza) e una spinta in più alle cosiddette "pompe bianche". Con un aumento della concorrenza non solo al dettaglio ma anche in fase di approvvigionamento dei rivenditori, il prezzo dei carburanti potrebbe arrivare a ridursi - inizialmente - anche di 20 cent/litro.


STUDI LEGALI

L’abolizione delle tariffe minime legate agli ordini professionali potrebbe favorire i giovani tra gli avvocati e nelle altre categorie, capaci di presentarsi sul mercato con tariffe più convenienti, almeno per le pratiche più semplici. Anche qui le resistenze degli ordini e delle istituzioni è forte.

sabato 14 gennaio 2012

Quando Kerouac cercò Marlon Brando

L'america degli anni 50 non era inferiore a quella attuale dal punto di vista creativo.

La vita di Kerouac fu quantomeno movimentata
Anzi si può dire che tutto quello offerto a noi oggigiorno è un surrogato/derivato di quanto esplose nel dopoguerra (come periodo storico, non come fase di ricostruzione post-bellica) negli USA.
Ed è sicuramente la mancanza di distruzione ed una conoscenza superficiale del conflitto ad aver favorito (attraverso un relativo benessere) la nascita di importanti correnti culturali, dal rock al cinema, passando per una irripetibile primavera letteraria.

E sono proprio due simboli del fervore culturale americano di quei tempi, i protagonisti di questo succoso aneddoto che purtroppo è rimasto soltanto tale.

Era il 1957 e Kerouac aveva riscosso un grande successo con il romanzo simbolo della Beat Generation, "On The Road" (Sulla strada).
Il suo cruccio era trasportarlo al cinema.
Così scelse di scrivere una lettera a Marlon Brando per convincerlo a creare un progetto. Brando in quegli anni era reduce da numerosi riconoscimenti e successi di pubblico per pellicole leggendarie come "Fronte del Porto", "Bulli e Pupe" e "Un tram che si chiama desiderio".
Hollywood ancora cerca il suo successore
La lettera, rinvenuta pochi anni fa e finita all'asta, era composta da un'unica pagina e iniziava così : "Caro Marlon vorrei chiederti di acquistare i diritti di Sulla Strada per farne un film"
L'idea dello scrittore era che Marlon doveva interpretare Dean mentre mentre lui doveva recitare nei panni di Sal che poi era un suo alter-ego.

Le intenzioni di Kerouac erano mosse da grandi ideali artistici.
Scrisse infatti :«Recitiamo insieme in modo che si possa rifare daccapo il teatro e il cinema in America, renderli spontanei, liberarli dai preconcetti e permettere alla gente di comportarsi come fa nella vita vera.
Quella è la storia che racconteremo: nessuna trama particolare,nessun "significato" particolare.
Solo il modo di essere della gente»

venerdì 13 gennaio 2012

al Cinema - La Talpa (spionaggio, thriller, dramma, di T. Alfredson)


TRAMA :

Il film, tratto da un libro di J. Le Carrè, è ambientato negli anni 70 e racconta la storia di George Smiley,
un ex agente dei servizi segreti inglesi (noti come "circus" nel gergo dei personaggi) ormai in pensione, alle
prese con la nuova vita fuori dai servizi segreti.
Quando un agente caduto in disgrazia gli rivela la presenza di una talpa nel cuore dell'agenzia, Smiley è
costretto a rientrare nel torbido mondo dello spionaggio e ad operare nell'oscurità.
Incaricato dal sottosegretario alla difesa di scoprire quale tra i suoi ex colleghi abbia deciso di tradire lui
e il paese, Smiley restringe la ricerca a quattro possibili sospetti implicati nella copertura del "Circolo
Strega" una segretissima cellula inglese all'interno del sistema  sovietico, combattendo sia con chi tradisce
sia con l'ombra potentissima ed evanescente di Karla : il capo dei servizi segreti dell'Unione Sovietica a cui
la talpa inglese passa informazioni di primaria importanza.

Il Circus in riunione.
VALUTAZIONE : 7,5

Se avessi ridotto la trama a 2 righe vi avrei preso in giro perchè in questo modo si sarebbe semplificato
qualcosa che non è proprio semplice, ingannandovi nella scelta di vedere o no questo film, che per essere gustato a pieno richiede una buona attenzione.
Insomma non si può ridurre il tutto a : un ex agente segreto cerca una talpa all'interno del suo vecchio ufficio.
Perchè vi sareste fatti l'idea di una semplice raccolta di indizi e di una conseguente caccia all'uomo, magari
con tanto di inseguimenti, palazzi che saltano per aria e corpo a corpo in stile Jason Bourne. O no ?
In realtà l'intreccio è così favolosamente torbido, colmo di verità nascoste, personaggi memorabili (resi vivi
da attori straordinari) e supposizioni in continua contraddizione da non aver alcun bisogno di una
spettacolarizzazione fine a se stessa.
Del resto è un gioco di spie che si svolge ai "Piani Alti", dove non è in gioco la vita di un ostaggio o di una
singola spia, ma tutto è richiamato al servizio del potere supremo : La nazione.
E così la verità è sempre più stratificata, all'interno di cerchi concentrici il cui punto focale è Karla, dei
tentacoli che sono in grado di ammaliare e stringere chiunque.
Alfredson con il suo lavoro precedente il cult-horror innevato "Lasciami entrare" aveva imposto un linguaggio
registico essenziale, quasi voyeuristico, dove l'occhio della cinepresa diventa l'occhio dello spettatore al
quale spetta accumulare input per poi farsi una propria idea degli eventi.
Questa impostazione ha una fantastica esplosione in "La Talpa" maiuscolo esempio di cinema rigoroso, con un antieroe solitario, freddo e forse impaurito come Smiley (un G. Oldman che meriterebbe almeno una nomination agli Oscar, perfetta antitesi del patinato e chiassoso James Bond), dove il lavoro di sottrazione e allusione è in perfetto equilibrio con il dipanarsi degli eventi che si alternano tra presente e passato, dove basta poco per essere dimenticati e far osservare ai traditori la gloria personale che si riduce a irraggiungibile chimera ancorata agli onesti.

giovedì 12 gennaio 2012

in Dvd - This Is England (dramma, di Shane Meadows)




TRAMA :

L'11enne Shaun vive in una cittadina dell'Inghilterra del nord. Cresciuto solo con la madre e senza una figura maschile di riferimento, Shaun è colmo di rabbia e dolore. Il suo passaggio dall'infanzia all'adolescenza avviene nell'estate del 1983 ed è segnato dall'incontro con un gruppo di Skinheads che lo accoglie tra le sue fila trasformandolo in un teppista violento, trasformazione favorita dalla sua sete di vendetta verso la nazione che l'ha privato di suo padre.

VALUTAZIONE : 6

Ah, l'inghilterra. Quella che va dal finire degli anni 70 fino a tutto l'ultimo decennio dello scorso secolo, è un manuale perfetto delle rivoluzioni di strada che partono dalla rissa nuda e cruda. Iniziando dal punk, passando per gli skinhead e le sommosse operaie dell'epoca Tatcher fino alla piaga sociale degli Hooligans e last but not least il disagio sociale che arriva a macchia d'olio fino ai giorni nostri con il bullismo. Questo è il lato oscuro di una nazione che in nome dell'orgoglio ha perso guerre, alleanze e dignità internazionale.
Il film usa la lente d'ingrandimento su di un gruppo di giovani che sfogano la paura di loro stessi e del futuro contro chi è diverso, perdendo il senso della misura e la cognizione di ciò che è giusto e sbagliato.
Ed il piccolo protagonista che si sente solo al mondo resta affascinato dal gruppo che lo protegge, lo svezza e lo fa sentire parte di qualcosa. Qualcosa che forse nemmeno loro conoscono, che è poco più di una scintilla. La scintilla della vigliaccheria.
Anche se la messinscena è talvolta grossolana, il taglio registico è molto televisivo e la narrazione è prettamente didascalica, "This is England" offre uno spaccato sociale di sicuro impatto e dei personaggi non memorabili ma senz'altro validi e credibili.

mercoledì 11 gennaio 2012

Un pugno nello stomaco contro le droghe

Non ti dovrai più preoccupare di avere rossetto sui denti


Duri, da sgomento, ma necessari.

Sono quattro brevi spot televisivi che, se ve la sentite, potete vedere in fondo al post.

Girati dal grande regista statunitense Darren Aronofsky (il cigno nero, the wrestler, requiem for a dream) nell'ambito del "Meth Project", una campagna di prevenzione contro l'uso delle metanfetamine, droghe sintetiche che agiscono con devastante violenza sul fisico e sulla psiche di chi le assume causando incotrollabili scompensi nervosi e della personalità.
Pizzicarti per fare buchi nella pelle non è normale. Ma con la Meth lo è

Sono dei video violenti che difficilmente possono essere passati in televisione (ancor meno in un paese come l'Italia dove si è ridicoli persino in campagne di prevenzione importanti), ma che affrontano di petto il problema senza voler spettacolarizzare nulla puntando alla nuda e cruda realtà di diffondere le conseguenze di tali, sconsiderate azioni.
Ma trattandosi di un autore dall'enorme talento, il risultato ha un'impatto altamente frastornante anche sul semplice utente che intenda documentarsi.
Io e i miei amici dividiamo tutto. Ora dividiamo epatite e HIV
Il regista ha scelto quattro storie diverse  (30 secondi l'una) narrate dal punto di vista di chi ha la sfortuna di trovarsi vicino a chi è in preda al delirante effetto di queste droghe.

Purtroppo, questa è la realtà.



Calciando - Tevez si ? Tevez no !

Un fuoriclasse, senza dubbio.

Ma l'Inter ed il suo gioco ne hanno davvero bisogno ? 
E quanto lungo dev'essere il periodo di adattamento prima che possa rendere al meglio ?

Molti dubbi su entrambi i fronti, resi ancora più oscuri da un aspetto che i più sottovalutano.

Tevez è un giocatore in grado di risolvere una partita, di saltare avversari come birilli e segnare in tutti i modi. Tuttavia il ricordo della sua ultima partita ufficiale inizia a sbiadirsi e in questi mesi di inattività si sono moltiplicati gli avvistamenti e le ammissioni di uno stile di vita (soprattutto notturno) non propriamente da atleta resi ancor più gravi da un lavoro personalizzato pressochè blando.
In sostanza appare fuori forma.
Non solo negli allenamenti ma forse anche nel ritmo partita. Quindi ci sarà forse bisogno di qualche settimana prima di vederlo a posto sia nel fisico che nella mente, mentre chi ne richiede i servizi ha bisogno di un cambio di rotta nell'immediato.
U n tipo non propriamente ordinario, Carlitos.

Non dimentichiamo che ha militato a lungo in Inghilterra, nazione dove il concetto di allenamento e stress tattico è nettamente inferiore del nostro, dove basta un minimo di tecnica sopra la media per emergere (anche senza una preparazione fisica asfissiante) e cambiare le sorti di un match (Balotelli dixit).

In Italia al contrario si lotta molto di più sia mentalmente che fisicamente e serve una preparazione in background non indifferente per rendere al meglio e a dir la verità negli ultimi anni non ricordo calciatori che hanno lasciato l'Inghilterra e hanno ben figurato nel nostro campionato.

Motivo per il quale l'investimento non banale che richiede l'affare Tevez (ingaggio che oscilla tra i 4,5 e i 5,5 milioni annui + l'onere d'acquisto che nel globale arriverebbe a una trentina di milioni, cifre che metterebbero in crisi anche lo spogliatoio) deve essere attentamente ponderato specialmente dall'Inter che in questo momento ha più bisogno di fiato e corsa che di tecnica individuale.
Non è difficile pensare che con quei soldi ci si potrebbe portare a casa un paio di giovani sudamericani di ottime prospettive che rimpolperebbero centrocampo e difesa.
Tra l'altro Moratti che pare abbia dato l'okay ai 25 milioni di offerta (a cui aggiungere un paio di milioni, almeno, di bonus), è ultimamente legato al principio di farplay finanziario (nemmeno Platini è così attento) motivo per il quale dietro lo sforzo per Tevez ci potrebbe essere un sacrificio altrettanto importante di un elemento della rosa.
Ne varrà la pena ? Specie in un momento in cui il gruppo nerazzurro sta acquisendo nuovamente un pò di autostima e continuità?
Oppure l'acquisto di Tevez vuole coprire/oscurare/compensare una partenza eccellente che al presidente parrebbe inevitabile?

martedì 10 gennaio 2012

in Dvd - L'ultimo Terrestre (sci-fi grottesco, regia di G. Pacinotti)



Trama :

La storia si svolge in Italia durante l'ultima settimana prima dell'arrivo di una civiltà extraterrestre sulla terra. Un arrivo annunciato dai governi. Una notizia in seconda serata, che sembra un'appendice goliardica alla monotonia della vita di tutti i giorni. Luca, grigio barista in una sala bingo, sembra il meno adatto a far parte del comitato d'accoglienza.


Valutazione : 5

  Il difetto maggiore di questo piccolo film italiano diventato in breve, grazie all'inusuale (per il cinema del
nostro paese) materia trattata e buone scelte di marketing, un sotto-cult per cinefili minimalisti è l'indecisione sul tema ove concetrare la maggior parte degli sforzi interpretativi e di scrittura con conseguente impalpabilità di diversi passaggi.
  Sia la storia d'amore, sia l'emarginazione sociale, sia l'amicizia atipica con un trans e ovviamente la questione
extraterrestre hanno sbocchi e risoluzioni per lo più superficiali e poco convincenti. O meglio, la preparazione ad alcuni eventi e i relativi fili narrativi non hanno adeguato seguito nelle scelte registiche.
  Tuttavia il tono ironico e leggero con cui si tratta l'arrivo degli alieni (stendiamo un velo pietoso sulla resa
visiva), l'imperurbabilità del protagonista (talvolta troppo al di sotto delle righe e simile ad altri prototipi del cinema autoriale) ed un paio di comprimari di buon livello (il padre e il collega "pervertito" in particolare), rendono il film un discreto passatempo che personalmente è troppo grezzo per emergere.

La Rai ne sa una più del diavolo

L'ineffabile logo della tv di Stato.



Come se non bastassero :

- i talent show senza talenti,
- i programmi d'intrattenimento popolati da opinionisti improvvisati e chiassosi,
- i telefilm di terza fascia,
- le fiction buoniste con un didascalismo da scuola elementare,
- la totale assenza del grande cinema
- la ridicola offerta sportiva
- i programmi di approfondimento relegati ad orari e canali quantomeno marginali
- il costosissimo festival di sanremo che non ha più nulla da dire da almeno 35 anni
- i telegiornali oscurantisti

ecco, come se non sia già sufficiente pensare che tutta questa merda la paghiamo di tasca nostra la Rai, cosciente dell'insopportabile fardello che è il suo canone, ogni volta che si avvicina il momento di intascarlo se ne inventa una nuova per addolcire la pillola ai non-più-tanto-fessi italiani.

Ma quest'anno ha superato il limite. 

Per inculcare ai contribuenti il mantra salvifico che pagare il canone checchè se ne dica è cosa buona e giusta, hanno persino scomodato l'immagine semi-santa di colui che è forse l'uomo più amato al mondo e soprattutto in Italia, ovvero il fu Papa C.Wojtyla.

Qui sotto potete vedere con i vostri occhi.



lunedì 9 gennaio 2012

A Napoli dopo un gol non si dovrebbe esultare ?

Come i meglio informati di voi sapranno, alla luce delle ultime indagini/intercettazioni in materia di calcio scommesse sono emerse delle piste che condurrebbero alla squadra del Napoli.

Ebbene in questo video è documentato il momento del 4-1 di E.Cavani nella partita Napoli-Lecce dello scorso dicembre (una di quelle interessate dalle indagini) attraverso delle riprese televisive mai più riproposte dall'emittente sky, in cui si vede chiaramente che il portiere M. De Sanctis mostra disappunto al momento del gol anziché esultare o al massimo restare impassibile (visto il passivo).

Alle sue spalle, dietro i cartelloni pubblicitari, si vede C.Lucarelli che ironicamente gli borbotta qualcosa tipo "Ancora 7-8 minuti" secondo l'interpretazione dell'autore del clip e avanti a lui un personaggio dall'aria guardinga.

Come dicono i cronisti <<A noi non spetta giudicare, perchè le immagini si commentano da sole. A voi trarre conclusioni e porre quesiti>>.

in Dvd - il Debito (dramma, regia di J. Madden, 2011)





Trama : 

Il film racconta la storia di alcuni agenti del servizio segreto israeliano, incaricati di catturare un criminale di guerra nazista: di fronte all'insuccesso dell'operazione, insabbieranno il caso. A distanza di trent'anni però, la ricomparsa del criminale li costringerà a nascondere di nuovo la verità.

Valutazione : 5,5

La narrazione è incalzante ed intrigante per buona metà del film. Seppure dei tre protagonisti sia in giovane che tarda età l'unica che convince più che discretamente è il personaggio femminile (J. Chastain prima ed H. Mirren poi), mentre gli altri due "eroi" della storia richiamano stereotipi abusati in molte altre pellicole : l'impulsivo e l'idealista, con conseguente schematicità dei rapporti.
Quando l'azione si sposta ai giorni nostri rafforzando il modello del "passato che torna a galla" con relativa esigenza di "regolare i conti", il film si trasforma in una via di mezzo abbastanza previdibile di spionaggio e thriller ma con delle buone implicazioni ideologiche.
Prima la patria o la gloria dei singoli ?



domenica 8 gennaio 2012

Auto-dittatura

Le ultime misure in tema di trasparenza dei traffici economico-commerciali preparati ad hoc dall'attuale squadra di governo impongono delle piccole riflessioni, specie al sottoscritto che è laureato in Economia E Commercio..

Credo anche piuttosto semplici, formulate probabilmente anche da molti altri cittadini come me.
Persone che si ritrovano a fare i conti con un colossale aumento di qualsiasi tipo di imposta : dalla casa al carburante, passando per le spese mediche e le vincite alle lotterie. Tutto il tassabile ed il tassato è stato gonfiato al limite dell'insostenibile, in nome di una recessione che senza questa manovra sarebbe stata ineluttabile ma che nonostante la manovra in questione potrebbe verificarsi ugualmente (ma non era già in atto?). E soprattutto l'effettività di questi aumenti (carburante in primis) sono stati così veloci da farci porre il ragionevole dubbio che fossero già premeditati. Ma il punto non è questo, perchè rischierei di cadere nel banale e nel ripetitivo.

I nostri rappresentanti in parlamento.

Le tasse, mi verrebbe da pensare, sono come un difetto della vista : alla lunga ci si fa l'abitudine evitando di fare il passo più lungo della gamba.

Il punto è proprio quel passo. Non si potrà fare nemmeno più quello senza motivarlo con precisione. Dire che si vuole camminare e basta non è sufficiente. Ed avrete intuito che sto utilizzando una metafora per riflettere su quelle misure di cui parlavo all'inizio di questo post.

Siamo sicuri che dover motivare anche un irrisorio prelievo di denaro (come previsto dalle nuove norme che stando a chi le ha compilate dovrebbero abbattere la piaga dell'evasione fiscale) non sia una violazione del liberismo che è alla base del sistema economico contemporaneo, oltre che fonte d'imbarazzo e frustrazione per chi oltre ad aver sopportato la fatica di accumulare risparmio deve vedersi ostacolato nella concretizzazione di tale risparmio?

In sostanza lo Stato Italiano che d'ora in poi ci chiederà come spendiamo i nostri soldi, non sta violando un principio cardine della libertà individuale che è alla base sia della contrattazione che degli scambi commerciali (denaro in cambio di un bene) ?

E soprattutto perchè molti accettano tacitamente delle misure in nome di un sacrificio che non è lo specchio della democrazia ? Trascurando che, a mio parere, tante misure di rigido controllo possano portare ad una contrazione dei consumi, nonchè ad una netta diminuzione della moneta circolante.

Difficile dirlo, soprattutto perchè l'accettazione di qualsiasi cosa lo stato imponga alla maniera di un Padre-padrone è visto sempre e comunque come parte di un disegno di beneficio comune, dove è più facile accodarsi al carro dei (momentanei) vincitori piuttosto che rivendicare diritti che probabilmente si ignorano.

E questo mi sembra un segnale chiaro di auto-dittatura.

Calciando - L'Inter che affetta il Prosciutto

No, non sto salendo.
Non sto salendo sul carro dei vincitori e dei suonatori di fiati e trombe.
Per carità, siamo ancora nel girone d'andata e il gap con le squadre di testa è tutt'altro che azzerato.
Ma il 5-0 che non farà dormire tranquillamente i tifosi rossoneri nella settimana a venire, avvalora la mia scetticità sulle vittorie di Cesena, Siene e Genova.
Ero scettico perchè la squadra poteva fare di più, perchè era stata più fortunata che brava, perchè J.Cesar era stato il migliore in campo in quasi tutti e 3 i match e questo non va bene se sei l'Inter e giochi contro squadre di basso rango.
Ma era evidente che il cambio di tecnico e soprattutto di preparazione fisica più che tattica (anche se Ranieri dal punto di vista tattico ha preferenze più orientate alla copertura degli ultimi predecessori) richiedeva tempo per essere metabolizzato e che soprattutto psicologicamente vedersi a ridosso della zona Champions è diverso da affiancare Bologna e Catania nei bassi fondi, motivo per il quale l'agonismo e la convinzione assumono contorni nettamente differenti.

Milito fissa l'obiettivo

E così viene anche facile liquidare una squadra come il Parma che nonostante un periodo non convincente gode di un organico di fascia media e che veniva a San Siro con la voglia di riscattare i recenti rocamboleschi pareggi che l'hanno vista farsi raggiungere in extremis con più gol di vantaggio.
L'Inter ieri sera ha fatto tanti gol quante sono le vittorie consecutive, le quali hanno nelle ultime due prestazioni casalinghe il picco di gioco e convinzione con un pressing finalmente uniforme, una distanza tra i reparti accettabile e un più che buono movimento senza palla. Ed è proprio il movimento senza palla la scintilla che sta accendendo l'ultima Inter, grazie ai movimenti vivaci dei più giovani (Alvarez e Nagatomo su tutti) e ad una sapiente copertura dei senatori che dopo un periodo preoccupante stanno tornando a dettare egregiamente i tempi del gioco.
Se si aggiunge che Milito sta tornando a trovare il feeling con il gol, allora la prospettiva è quantomeno gustosa.

INTER (4-4-2): Julio Cesar s.v. ; Maicon 7, Lucio 6, Samuel 6, Nagatomo 6; Zanetti 6.5, Thiago Motta 6.5, Cambiasso 6 (13' s.t. Poli 6), Alvarez 7 (27' s.t. Coutinho); Pazzini 6, Milito 8 (31' s.t. Faraoni 6.5). (Castellazzi, Ranocchia, Zarate, Castaignos). All.: Ranieri.

sabato 7 gennaio 2012

Le idi di Marzo, (Political-dramma , di George Clooney) voto : 6/10

G. Clooney ha raccontato che l'escalation democratica di B.Obama ha rallentato lo sviluppo e la distribuzione del film, proprio perchè il suo più recente (e riuscito) lavoro da regista segue le gesta di un candidato alle primarie democratiche USA con molte carte in regola per proseguire la sua carriera anche alla casa bianca.

R.. Gosling addetto stampa del candidato Clooney
E dato che il ritratto non solo del candidato in questione (Morris, interpretato dallo stesso regista) ma anche di tutto l'ambiente in cui si muovono le campagne elettorali e più in generale tutta la politica (in questo caso degli USA, ma la visione di Clooney è estendibile a molte altre realtà) è molto poco lusinghiero e buonista, si capisce che avrebbe potuto arrecare qualche imbarazzo ad un Obama in lotta per la vittoria.

Del resto Clooney racconta con piglio classico (un occhio alla lezione di R.Redford) ciò che tutti immaginiamo accada nella politica dei grandi disegni.
Buoni propositi e idealismo di facciata, sfruttamento di chi può servire alla causa, sacrificio e vendetta in nome della vittoria, demolizione dell'avversario.
"Le idi di marzo" prova a scavare più a fondo, aggiungendo la descrizione e l'evoluzione delle dinamiche più spicciole ed infime di un lavoro di campagna elettorale che si trasforma col passare del tempo in un campo minato di tradimenti e aspirazioni personali, dove il compromesso è come sempre il termine ultimo per salvare la faccia e la poltrona.

venerdì 6 gennaio 2012

Vade Retro, Crisi

In periodi come questo dove nulla ci viene regalato ma, anzi, dobbiamo persino pagare pegno allo stato se abbiamo un pò di fortuna (vedi prelievo del 6% su vincite superiori a 500€) e non c'è vita facile nemmeno se vogliamo usare i nostri risparmi, credo sia utile fornire qualche dritta per mantenere qualche euro in tasca o quantomeno farsi un'idea obiettiva su larga scala della possibile diversificazione dei nostri sallassi.

1- SPESA QUOTIDIANA


Una grande incongnita dei nostri tempi

Okay se magari non comprate chissà che e non vi spostate di molto dalla vostra zona, forse sarà un'accorgimento superfluo. Ma se avete la sensazione che al mercato o a qualche supermercato qualcosa non quadri potete usare il servizio «Sms consumatori» spedendo gratis un messaggio al 47947 e indicando il prodotto di cui si vuole conoscere il prezzo medio. Oppure stessa cosa dal sito smsconsumatori.it che fornisce prezzo medio giornaliero dei maggiori prodotti agroa-alimentari

2 - ELETTRICITA'


Non mancano i rincari elettrici
Si può avere una bolletta meno cara passando al mercato libero energetico. Il «Trova offerte» del sito dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas consente di trovare e confrontare le offerte. Tra le altre cose si apprende che conviene usare gli elettrodomestici energivori, come lavatrice, lavastoviglie, ferro da stiro, scaldabagno e forno elettrico nella fascia oraria più economica (dalle 19 alle 8 dei
giorni lavorativi, tutti i sabati, domeniche e festivi)


3 - CARBURANTI


Arriveremo ai prezzi/litro uguali a quelli dell'olio d'oliva ?


La base di un tentativo di risparmio è puntare alla concorrenza.può essere utile confrontare i prezzi praticati dalle varie compagnie su www.prezzibenzina.it o www.osservaprezzi.it. Con le «pompe  bianche» il taglio arriva anche fino a 10 centesimi al litro (le trovate su pompebianche.com)