martedì 10 aprile 2012

al cinema - "Young Adult" (commedia, dramma, di J. Reitman)



TRAMA :

Mavis Gary, una scrittrice di libri per ragazzi, torna al paesino dove è cresciuta per rivivere i suoi giorni migliori e per tentare di riconquistare il suo fidanzato dei tempi della scuola, ora felicemente sposato. Quando il ritorno al passato si fa più difficile di quanto avesse previsto, Mavis instaura un insolito legame con un ex compagno di classe, che non ha neanche mai finito il liceo


VALUTAZIONE : 6/10

Richiede un'alta dose di concentrazione il mettere a punto una strategia che permetta di vedere/valutare un film che abbia come protagonista una Charlize Theron libera da ogni imbruttimento e deformazione della sua
fisicità, consegnandoci una donna e un'attrice all'interno di un contesto urbano e benestante che ne esalta la indescrivibile bellezza ai  limiti dell'immaginazione.
Motivo per il quale il film all'interno della quale sguazza con tutta la sua strafottenza ed aggressiva sensualità la bionda attrice sudafricana, diventa un mero corredo di posa anzichè un dinamico ricettore e trasmettitore di sentimenti umani.
Se ci mettiamo anche una sceneggiatrice come Diablo Cody (un buon film, un film passabile e un film inguardabile all'attivo, ci chiediamo quanto durerà ancora il suo credito a Hollywood generato dall'Oscar del 2008) che non perde occasione per ribadire quanto possa essere sfrontata e bastarda una donna che fissa gli occhi solo e soltanto su un uomo, beh allora la visione della pellicola diventa sostanzialmente a senso unico, con la macchina da presa che senza pudore, trucchi o mezzi termini segue nell'intimo e nel pubblico la discesa negli inferi amorosi di una protagonista che di "a posto" ha solo il fisico (snervante e palesemente irreale l'insensibilità sessuale dell'oggetto delle mire della Theron di fronte a cotanta sbalorditività).
Alla fine dei conti ci ritroviamo a dover fare i conti con più elementi da memoria fotografica che mentale, laddovè gli eventi a corollario delle sfilate theroniane sono per lo più banali e didascalici, con l'aggravante di una misericordia sessuale fuori luogo e realtà.

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