venerdì 9 marzo 2012

in DvD - L'amore che resta (dramma, di G.Van Sant)

TRAMA :

Annabel Cotton è una bella e dolce malata terminale di cancro che ama intensamente la vita e il mondo della natura. Enoch Brae è un ragazzo che si è isolato dal mondo da quando ha perso i genitori in un incidente. Quando i due si incontrano a una cerimonia funebre, scoprono di condividere molto nella loro personale esperienza del mondo.

VALUTAZIONE : 6,5

Mi verrebbe da paragonare questo film ad un libro di racconti brevi. Presi singolarmente generano interesse, ma nel complesso restano sfumati.
Il mio pensiero su questa, comunque validissima e toccante, pellicola di Van Sant (uno degli ultimi baluardi dello sperimentalismo che cerca di andar d'accordo col denaro) è che le premesse erano potenzialmente stratosferiche. Ad ogni modo diversi particolari (o note a margine) della vicenda sono ben più convincenti e gustosi dell'ineluttabile srotolarsi del flusso principale le cui dinamiche sono sotto gli occhi di una macchina da presa estremamente pudica e timida.
La sensazione è di essere di fronte a diversi e numerosi colpi di classe, lampi di humour nero obliquo e una interessante sensazione di sospensione temporale (almeno nella prima parte). Esempi ? Senza dubbio la "messinscena" collocata a tre quarti di film. O la figura dell'aviatore giapponese. O la passione che i due ragazzi hanno per i funerali (forse la più brillante intuizione a livello di sceneggiatura).


Il traino principale al film è senza dubbio il percorso della giovane Annabel. Una scelta che è sia croce che delizia : è interessante osservare l'approccio alternativo della giovane di fronte all'idea della morte a breve termine, ma è altrettanto deficitario esserne al corrente perchè si riducono di molto le scelte registiche.
In tal senso la parte centro-finale del film dove tutti i conflitti dei protagonisti sono svelati (con una risoluzione un pò frettolosa) soffre di molto la differenza con una prima parte decisamente più efficace in quanto enigmatica e "fredda". L'introduzione di elementi molto concreti come le famiglie, l'ospedale o qualche amico, abbatte la stranienate asetticità che avevano introdotto i personaggi, catapultando le loro vicende in un ambiente ordinario e scontato.
Il calore donato dall'amore dei due ragazzi reso ancora più definitivo dal fatto che esso non si potrà protrarre a lungo termine, dona al film una patinata atmosfera di protezione e indissolubilità che cozza con il presupposto iniziale. La coda finale è quindi già decisa in partenza ma comunque è ridotta all'osso e non può contare su sussulti o intuizioni figurative particolarmente efficaci.


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