venerdì 3 febbraio 2012

Oscar 2012 - Moneyball - L'arte di Vincere (Sportivo, Biografico, di B.Miller)



*Da qui alla data di consegna degli Oscar (26/2) cercherò di vedere la maggior parte dei film nominati nelle categorie principali (film, regia, attore protagonista, sceneggiatura originale e non originale), in modo da fornire un giudizio personale su meriti e demeriti dei nominati dall'Academy che sarò riuscito a visionare. Finora sono stati visti : Midnight in Paris, The tree of life, La Talpa, Le amiche della sposa, Le idi di Marzo, The Artist (articolo a breve) e appunto Moneyball. 

MIGLIOR FILM :
The Artist; The Descendants; Molto Forte, incredibilmente vicino; The Help; Hugo Cabret; Midnight in Paris; Moneyball; The Tree of Life; War Horse

MIGLIOR REGIA
The Artist - Michel Hazanavicius ;The Descendants - Alexander Payne
Hugo - Martin Scorsese ; Midnight in Paris - Woody Allen; 
The Tree of Life - Terrence Malick

ATTORE PROTAGONISTA
Demián bichir - A Better Life ; George Clooney - The Descendants ;Jean Dujardin - The Artist
Gary Oldman - Tinker, Taylor, Soldier, Spy; Brad Pitt - Moneyball

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
The Descendants (Paradiso Amaro); Hugo Cabret; The Ides of March ;Moneyball (L’arte di vincere)Tinker Tailor Soldier Spy (La talpa)

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
The Artist ; Bridesmaids (Le amiche della sposa) ;Margin Call ; Midnight in Paris ;
Una separazione


TRAMA :

Assunto come general manager della squadra di baseball degli Oakland's Athletics, Billy Beane cerca di trovare in un complesso sistema computerizzato d'analisi statistica il modo di trovare i giocatori migliori da mettere sotto contratto e da schierare. Per tornare finalmente a vincere.



VALUTAZIONE : 6,5

E' senza dubbio un buon periodo storico per i film incentrati sullo sport, soprattutto nei casi in cui essi sono costruiti come vere e proprie biografie di personaggi che hanno lasciato il segno nei vari ambiti di competenza.

Tuttavia proporre soggetti incentrati su imprese condotte all'interno di sport di squadra è senza dubbio più
complesso, in quanto il rischio costante è quello di cadere nella retorica delle dinamiche del gruppo, dei meccanismi puntuali della sconfitta e del riscatto, dell'invidia altrui, del rincorrersi monotono di statistiche e stagioni fino alla risoluzione finale.

Ed in parte "Moneyball" non sfugge a queste trappole, soprattutto nella seconda parte prosciugata un pò in fretta. Ma laddove il compito preciso di un film è quello di mettere su pellicola la vita di un uomo di sport (in questo caso l'ostico baseball) le cui imprese sono materia di cronaca, in che modo si può provare ad elevare il progetto ad opera d'arte superando i limiti imposti dal catenaccio dei fatti ?
Un convincente Brad Pitt tiene a rapporto i suoi uomini

Soprattutto con la sceneggiatura. La sceneggiatura è il moto principale del racconto, se è fatta bene riesce a rendere avvincente anche un elenco poco originale di fatti di cronaca. A imporre curiosità, pepe ed elettricità anche ad una banale riunione tecnica.
Ed il fuoriclasse A.Sorkin gioca per la squadra, mettendo a punto una sceneggiatura che per la prima ora e mezza è sostanzialmente perfetta.
Dinamiche di mercato, valutazione degli uomini, vita privata. Il tutto è reso con ritmo e verve. E la presenza di Brad Pitt contribuisce a estraniare il racconto dall'ineluttabilità dei fatti, perchè sforzandoci di valutarlo come attore esulando dal suo carisma di star ci si accorge di come lui ed il film si aiutano a vicenda.
Ma poi quando dev'essere il film ad aiutare lui, ovvero nella citata seconda parte, la tendenza molto americana a estremizzare le emozioni ed ovattare le sensazioni di momenti topici, fanno allontanare la pellicola dal sentiero secco, reale e duro su cui viaggiavano i presupposti.

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