mercoledì 15 febbraio 2012

Oscar 2012 - Una separazione (Dramma, A.Farhadi, 2011)


Trama : Nader e Simin hanno ottenuto il visto per lasciare l'Iran ma Nader si rifiuta di partire e abbandonare il padre affetto da Alzheimer. Simin intende chiedere il divorzio per partire lo stesso con la figlia Termeh e, nel frattempo, torna a vivere da sua madre. Nader deve assumere una giovane donna, Razieh, che possa prendersi cura del padre mentre lui lavora, ma non sa che la donna, molto religiosa, non solo è incinta ma sta anche lavorando senza il permesso del marito. Ben presto Nader si troverà coinvolto in una rete di bugie, manipolazioni e confronti, mentre la sua separazione va avanti e sua figlia deve scegliere da che parte stare e quale futuro avere...

VALUTAZIONE : 8,5

Difficile dire cosa riesca a colpire più di ogni altra cosa in questo film, dove il mix miracolosamente equilibrato di più elementi lascia in tantissimi momenti a bocca aperta.
Il realismo ? La straordinaria attualità che non scade mai nel documentarismo ? La mancanza di spettacolarizzazione e l'abile dribbling di ogni luogo comune ? Gli attori ? La perizia con la quale il regista espone i fatti, senza favorire nessuna delle parti in causa, lasciando quindi l'onere dello schieramento esclusivamente in mano allo spettatore ? Il magnetismo costante esercitato dalla trama ?
L'angolazione particolare dalla quale viene osservata la religione e la complessa ragnatela di rapporti umani che essa condiziona ?

Già i primissimi minuti, dominati dallo straordinario battibecco tra i due protagonisti con il giudice che sostituito da un'inquadratura in prima persona sovritendende alla lite, lasciavano presagire qualcosa di importante. Più dramma da camera che indagine sociale, "Una separazione" entra in una casa qualunque dell'Iran e ne segue la progressiva deriva dove i singoli elementi agiscono spinti da un egoistico istinto e solo apparentemente per una comunione d'intenti, dove l'amor proprio, appoggiato dalla fede, è l'alito supremo dell'esistenza.

Sinceramente il mio rammarico è di essermi convinto a vederlo soltanto adesso in occasione degli Oscar, perchè altrimenti sarebbe finito almeno nella top 3. L'ho un pò snobbato, nonostante le grandi lodi che l'avevano (a ragione) dipinto come uno dei migliori film dell'anno. Le  ambientazioni orientali, lo stile di vita di quella gente e la realtà che essi si ritrovano ad affrontare non mi ha mai affascinato, in quanto molto spesso il cinema in tali ambiti assume lo sfondo della denuncia sociale. Invece "Una separazione" è cinema allo stato puro, dove l'ambientazione è estremamente funzionale alla vicenda e non costituisce mai un limite o una sorgente di stucchevolezza. Le uniche note leggermente stonate sono in alcuni passaggi (soprattutto uno alla fine del film) che appaiono troncati con poca naturalezza, anche se forse il motivo risiede nel non voler accentuare troppo i toni del dramma già di per se ben presenti.

La matrice autoriale della pellicola permette di realizzare un affresco veritiero, pulsante e "violento" delle relazioni tra i personaggi, dove la conquista è prevaricazione specialmente in ambienti sociali che soffrono più di altre delle differenze tra classi.
Ma questa non è un'esclusiva dell'Iran, in queste cose ogni mondo è paese.

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