giovedì 9 febbraio 2012

Vecchio Cezanne, nuovi milioni





E dopo i singoli calciatori, dopo le intere società di calcio, ora anche le opere d'arte.

Si può dire che questi facoltosi uomini resi tali dai combustibili fossili (in questo caso lo sceicco Hamed Bin Khalifa al Thani è al centro di immense riserve di gas naturale), potranno anche comprarsi l'intero Louvre o acquistare assoluti fuoriclasse del calcio o produrre gigantesche pellicole cinematografiche ma non riusciranno mai a catturare la magia e la poesia di città da sogno come Roma, Parigi o Londra. 

Ma intanto. 

Intanto accumulano oggetti del desiderio di molti uomini Europei e/o Americani che avranno senz'altro più cultura e tradizione di loro, ma di certo non il portafoglio.
E non è detto che a furia di comperare opere d'arte non riescano anche a guadagnare credito dal punto di vista culturale. E su questo, progetti di ambiziosi musei e festival cinematografici sapranno senz'altro dire la loro.

Una delle più influenti riviste del settore dell'arte,l’Art Newspaper, ha documentato gli acquisti negli ultimi sei anni (mai confermati dalla famiglia reale,ma rivelati da altre fonti) avvenuti attraverso G.P.S. Partners (mercanti d’arte con sedi a New York e Parigi),e ha incoronato il Qatar primo acquirente d’arte contemporanea al mondo nel 2011.

La punta dell'Iceberg sono "I giocatori di Carte" di Cezanne. Questo capolavoro dell'arte post-impressionista è diventato grazie al denaro dello sceicco di cui sopra, l'opera d'arte più pagata al mondo, con 250 milioni di dollari. 

Non osiamo immaginare cosa potrebbe succedere se finisse all'asta un'opera di Leonardo da Vinci, che certamente non è contemporaneo ma ha un "certo" fascino.


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