lunedì 19 dicembre 2011

Best Of Music 2011 : 1 - Verdena "Wow" (rock, alt-pop)





Era da molto tempo che un disco in lingua italiana non monopolizzava tutta la mia attenzione in un così ampio arco di tempo : quasi un anno solare, dato che arrivò nei negozio il 18/1.

Ma sin da quando "Wow" fu annunciato in tutta la sua imponenza (un doppio LP per un totale di 27 canzoni, frutto di un lavoro durato un paio d'anni abbondanti) sapevo che il risultato finale sarebbe stato quantomeno fonte di grande curiosità anche solo se mi fossi limitato a metabolizzare, memorizzare e analizzare ognuna delle canzoni.

Senza poter immaginare che ogni differente stagione dell'anno sarebbe stata corrisposta da un differente gruppo di canzoni tra quelle scelte per compilare l'album, per poi osservare quasi con impotenza lo scorrere senza soluzione di continuità di tutto il lavoro.

I Verdena hanno spazzato via molto di quanto si era detto sinora sul loro conto, rielaborando non solo il background che aveva caratterizzato il loro precedente lavoro artistico ma aggiungendo nuovi, soprendenti e seducenti elementi al calderone già variopinto del loro sound.

Riferimenti soprattutto al cantautorato più sopraffino di casa nostra, al dream-pop venato di wave e alle derivazioni sintetiche delle ultime ondate americane.

Ma più di ogni altra analisi conta l'incredibile , al netto di una manciata di supelflui divertissement, coinvolgimento a livello soprattutto evocativo donato dalle scelte di arrangiamento.

Hanno rinnovato la loro superiorità anche in paesaggi sonori per loro totalmente inusuali come una ballata per pianoforte, come uno sbocciare astrale in costruzioni care al pop da camera o in quei cambi di direzione all'interno di uno stesso pezzo che da l'idea di sentirne due o tre differenti (un pò come facevano i Radiohead in Paranoid Android).

I Verdena con "Wow" mostrano la chiara intenzione di voler affrontare in modo diverso l'autoanalisi in musica, scegliendo un approccio più vicino a chi ascolta, forse anche più sincero e profondo rispetto ai loro standard emotivi.

Ed è proprio qui la vittoria di quella che ad oggi è la più grande rock band italiana, un mettersi a nudo senza tentennamenti mantendendo quel gusto inimitabile per un linguaggio cifrato ma al tempo stesso denso di rimandi, significati e interpretazioni che senza furbizia implora innumerevoli ascolti che portano inevitabilmente alla deriva.

Solo i Verdena non perdono nemmeno un grammo della loro credibilità anche cimentandosi con una dichiarazione d'amore zuccherosa di due minuti, perchè qualsiasi cosa la fanno a modo loro e in "Wow" hanno fatto le cose in 27 modi diversi.




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