venerdì 16 dicembre 2011

Concertando - Le Luci della Centrale Elettrica, live @Oasi San Martino, Acquaviva delle fonti 15-12-2011

Di gente a vederlo ce n'è, ad Acquaviva delle Fonti da un pò di tempo a questa parte roccaforte alternativa degna di nota.
Molti ragazzi conoscono le canzoni a memoria, molte ragazze lo conoscono a memoria.
Parlo di Vasco Brondi aka Le Luci Della Centrale Elettrica, uno dei nomi più caldi del nuovo cantautorato italiano.

Ma insomma, se state leggendo lo conoscete e se non lo conoscete su youtube c'è materiale in abbondanza.

Due dischi all'attivo, uno ottimo (il primo) e una discreta conferma (il secondo) ; in aggiunta un nuovo ep sbucato da poco con delle idee non malvagie ma che nulla aggiunge a quanto fatto finora (interpretazione passionale su base acustica, in grossa sostanza)

Rispetto ai dischi la dimensione live irrobustisce (con una buona batteria e la chitarra ruggente di Cesare Basile) una formula che al chiuso ha sicuramente più d'un motivo d'essere.

Il dibattito sulle canzoni alla base di questo progetto si può allargare anche al concerto : alla lunga la formula risulta ripetitiva o le variazioni sono sufficienti a non indurre noia ?

Anche alla fine di questo concerto la questione è irrisolta, in quanto il registro seppur più ricco per i motivi di cui sopra non offre tante chance alla sorpresa.

Vasco Brondi non ha resistito molto con la giacca.

In aggiunta la scelta della scaletta è stata a mio parere discutibile. Il meglio è senz'altro all'inizio con l'accoppiata "Cara catastrofe" e "Piromani".
Nel seguito il concerto è incentrato quasi esclusivamente sul secondo disco ed è ovvio che il momento più esaltante sia stato nel mezzo con l'esecuzione di "La lotta armata al Bar" diventata, checchè se ne dica, un vero e proprio inno di disillusione giovanile.

La prestazione vocale non dà alcuna perplessità e il pezzo che da il titolo al nuovo ep ("C'eravamo abbastanza amati") non lascia adito a troppi rimpianti sullo spessore del primissimo repertorio

Tuttavia a fronte di pezzi non proprio indimenticabili tipo "L'amore ai tempi dei licenziamenti dei metalmeccanici" invece il rimpianto cresce, perchè si poteva coprire con più sostanza il primo album. E intorno a tre/quarti di concerto qualcuno più dei soliti 2-3 guastafeste aumenta le proprie rigeneranti sigarette all'esterno del capannone. Fortunatamente "Quando tornerai dall'estero" resta comunque una gran canzone e lui cosciente, la esegue con grande precisione.

Ma la promozione è promozione, anche se il secondo album l'anno prossimo compirà due anni..

Riferimento, "Piromani"

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Qualcosa ho ascoltato ma musicalmente non è che li digerisca molto :)
Trovo più interessanti i testi.

E la serata gioiese com'è andata?

Edmond Dantes

Mino Speranza ha detto...

Mah,,,hanno cominciato tardissimo, e non l'ho seguito per intero..