venerdì 13 gennaio 2012

al Cinema - La Talpa (spionaggio, thriller, dramma, di T. Alfredson)


TRAMA :

Il film, tratto da un libro di J. Le Carrè, è ambientato negli anni 70 e racconta la storia di George Smiley,
un ex agente dei servizi segreti inglesi (noti come "circus" nel gergo dei personaggi) ormai in pensione, alle
prese con la nuova vita fuori dai servizi segreti.
Quando un agente caduto in disgrazia gli rivela la presenza di una talpa nel cuore dell'agenzia, Smiley è
costretto a rientrare nel torbido mondo dello spionaggio e ad operare nell'oscurità.
Incaricato dal sottosegretario alla difesa di scoprire quale tra i suoi ex colleghi abbia deciso di tradire lui
e il paese, Smiley restringe la ricerca a quattro possibili sospetti implicati nella copertura del "Circolo
Strega" una segretissima cellula inglese all'interno del sistema  sovietico, combattendo sia con chi tradisce
sia con l'ombra potentissima ed evanescente di Karla : il capo dei servizi segreti dell'Unione Sovietica a cui
la talpa inglese passa informazioni di primaria importanza.

Il Circus in riunione.
VALUTAZIONE : 7,5

Se avessi ridotto la trama a 2 righe vi avrei preso in giro perchè in questo modo si sarebbe semplificato
qualcosa che non è proprio semplice, ingannandovi nella scelta di vedere o no questo film, che per essere gustato a pieno richiede una buona attenzione.
Insomma non si può ridurre il tutto a : un ex agente segreto cerca una talpa all'interno del suo vecchio ufficio.
Perchè vi sareste fatti l'idea di una semplice raccolta di indizi e di una conseguente caccia all'uomo, magari
con tanto di inseguimenti, palazzi che saltano per aria e corpo a corpo in stile Jason Bourne. O no ?
In realtà l'intreccio è così favolosamente torbido, colmo di verità nascoste, personaggi memorabili (resi vivi
da attori straordinari) e supposizioni in continua contraddizione da non aver alcun bisogno di una
spettacolarizzazione fine a se stessa.
Del resto è un gioco di spie che si svolge ai "Piani Alti", dove non è in gioco la vita di un ostaggio o di una
singola spia, ma tutto è richiamato al servizio del potere supremo : La nazione.
E così la verità è sempre più stratificata, all'interno di cerchi concentrici il cui punto focale è Karla, dei
tentacoli che sono in grado di ammaliare e stringere chiunque.
Alfredson con il suo lavoro precedente il cult-horror innevato "Lasciami entrare" aveva imposto un linguaggio
registico essenziale, quasi voyeuristico, dove l'occhio della cinepresa diventa l'occhio dello spettatore al
quale spetta accumulare input per poi farsi una propria idea degli eventi.
Questa impostazione ha una fantastica esplosione in "La Talpa" maiuscolo esempio di cinema rigoroso, con un antieroe solitario, freddo e forse impaurito come Smiley (un G. Oldman che meriterebbe almeno una nomination agli Oscar, perfetta antitesi del patinato e chiassoso James Bond), dove il lavoro di sottrazione e allusione è in perfetto equilibrio con il dipanarsi degli eventi che si alternano tra presente e passato, dove basta poco per essere dimenticati e far osservare ai traditori la gloria personale che si riduce a irraggiungibile chimera ancorata agli onesti.

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