mercoledì 18 gennaio 2012

in Dvd - Terraferma (dramma, di E.Crialese)



* FILM SCELTO DALL'ITALIA PER CONCORRERE AI PREMI OSCAR *

TRAMA :

E' la storia di un'isola siciliana, di pescatori, quasi intatta. Ma la crisi e il deturpamento delle risorse marine coinvolgono anche la pesca ed allora per almeno due mesi l'anno si prova a campare di turismo. Ma i turisti non sono i soli ad invadere l'isola, ci sono gli arrivi dei clandestini con il loro carico di disperazione e lotta per la sopravvivenza.Ma la regola nuova del respingimento cozza contro gli ideali antichi della vita di mare : il soccorso. Una famiglia di pescatori con al centro un vecchio di grande autorità, una giovane donna che non vuole rinunciare a vivere una vita migliore e un ragazzo che, nella confusione, cerca la sua strada morale. Tutti messi di fronte a una decisione da prendere, che segnerà la loro vita.

VALUTAZIONE : 4,5

Premessa

Sono come sempre sincero e valuto solo ciò che vedo, sento e leggo in prima persona.
Perciò non mi nascondo nel dire che,degli otto film fra cui la commissione di selezione doveva scegliere quello da mandare a Hollywood come rappresentante dell'Italia, finora avevo visto soltanto "Habemus Papam" e "Vallanzasca". Su "Habemus Papam", finito molto in alto nella mia classifica di fine anno, penso che abbiate capito come la penso. Vallanzasca invece non era un film da quel tipo di competizione, punto.
Sinceramente avrei voluto vederne almeno altri 2-3 prima di conoscere la scelta degli esperti, ma tant'è. Tuttavia da qui alla Notte degli Oscar ci proverò e dirò la mia.
Va detto - per evitare fraintendimenti - che "Terraferma" non è ancora un film candidato all'Oscar.
Per ora (e fino all'annuncio ufficiale delle nominations) è un film fra i tanti tra i quali toccherà ai giurati dell'accademy scegliere i cinque che concorreranno sul serio la notte degli Oscar.

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Bene, precisato questo, dico la mia su "Terraferma".

E dico che, al di la del valore artistico del film, si tratta del solito prodotto italiano che ci ostiniamo a voler a tutti i costi esportare nonostante il rigetto che questi inducono nei referenti.
Insomma : ambienti rurali, povertà, dialetti, emancipazione giovanile, forti legami famigliari, ignoranza. E la questione dell'immigrazione a fare da collante a questi elementi di sfondo.
"Terraferma" è questo, e non c'è poi nemmeno tanta originalità nel racconto e nel tocco del regista che rimane sospeso con indecisione tra sperimentalismo dal gusto poetico alla ricerca di un tono "colto" (lievi spunti grotteschi che ricordano il più idealista P.Corsicato e qualcosa di surreale del Moretti di mezzo) e concretezza del racconto che vorrebbe indurre ad una riflessione piuttosto moralista come in qualche occasione è scappato di fare anche a gente come G.Tornatore.

Ma Crialese non possiede ne il pathos del regista di"Baaria", ne l'indagine sociale di M.Bellocchio, ne tantomeno l'ironia del primo G.Salvatores o il polso fermo di M.Garrone. 
La chance del risvolto romantico avrebbe forse giovato al film ma il lasciarlo in sospeso evita ulteriori surrogati emotivi che già da soli tarpano le ali a diverse idee interessanti.

E qual'è la collocazione del dramma degli immigrati ? Questo fattore che così tanta pubblicità fece al film al momento dell'uscita nelle sale ?

Mah, la soluzione adottata è quella della suddivisione - piuttosto improvvisata -  tra buoni e cattivi : tra chi rischierebbe la vita per aiutarli e chi finge che essi non esistano. Con le forze dell'ordine raffigurate come sempre in modo canzonatorio e odioso.
Purtroppo al di la dei contorni alquanto sfumati con cui viene delineato il rapporto specifico tra una donna e una famiglia del posto, il resto è lasciato in balia delle onde (nel vero senso della parola) non approfondendo per niente l'identità o i turbamenti di chi sbarca disperatamente sull'isola alla ricerca della "terraferma".

Insomma non c'è ironia, non c'è dissacramento feroce delle istituzioni, non c'è un dramma forte a segnare il cammino, non c'è una storia d'amore di qualsiasi tipo, non c'è tensione e nemmeno un finale che rialzi un pò le sorti della sceneggiatura.
C'è un pizzico di tutto ciò, ma la minestra resta insapore.

Non so ovviamente la strada che il film farà agli Oscar, anche perchè i giurati del prestigioso premio americano amano contraddirsi e confermarsi ciclicamente.
E ciò che a me appare superficiale e un pò autompiaciuto, a qualcun altro può apparire avvincente e profondo.
Chissà.
Di certo negli ultimi 6 anni (questo è il periodo che ci separa da "La bestia nel cuore" ultimo film ad arrivare nella cinquina finale) l'italia ha proposto film nettamente migliori senza alcun risultato (lo stesso Crialese nel 2007 con "Nuovomondo").

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