venerdì 20 gennaio 2012

in dvd - Corpo Celeste (dramma - ma non troppo - , di A.Rohrwacher)



TRAMA :

Marta ha tredici anni e, dopo dieci anni passati con la famiglia in Svizzera, è tornata a vivere nel profondo
sud italiano, a Reggio Calabria.
Non ricorda molto della sua infanzia a Reggio, la città è cresciuta senza nessun ordine.
Inizia subito a frequentare il corso di preparazione alla cresima, l'età è giusta, ed è anche, le ripetono
tutti, un bel modo per farsi nuovi amici.
Senza la cresima non ti puoi neanche sposare!
Perno della comunità è don Mario, prete indaffarato e distante che amministra la chiesa come una piccola azienda, assistito  dalla prostrante catechista Santa, una signora dai modi grotteschi e una mentalità non
proprio moderna che guiderà i ragazzi verso la confermazione.


VALUTAZIONE  : 6

Un film piccolo sia nelle intenzioni che nelle scelte pratiche (le riprese non ad altissima fedeltà, la location e gli attori esclusa A.Caprioli) ma che puntando l'indice su determinati meccanismi che agiscono nel particolare, si toglie gustosi sfizi in termini di riflessione anche verso ambienti ed istituzioni ben più grandi.

Alla fine il percorso effettuato (in modo solo apparentemente disinteressato) da Marta, che la porterà a conoscere determinati dogmi  solo nel modo in cui QUALCUNO vuole farli conoscere determinando poi il rigetto da parte della ragazzina, è il mezzo attraverso il quale ci si sposta nell'analisi di un determinato ambiente e non l'ultima fermata.

Attraverso i suoi occhi apprendiamo l'arretratezza e quella sorta di fascismo della fede che attanaglia la religione cattolica, soprattutto negli ambienti più umili. Dove il prete (vedi la scena del ristorante) è visto come una sorta di sciamano-santone che può liberare da tutti i mali ed agire incontrastato per sovvertire a suo
favore l'ordine precostituito.

Una religione che favorita dall'ignoranza e dall'ingenuità diventa merce di scambio con la politica;fede che è un lavoro lucroso come tanti altri (ma molto più facile), fatta di interessi personali,ambizioni infide e gerarchie invalicabili, con la parola di Dio che è relegata a semplice letturina notturna per favorire l'arrivo del sonno.

Il tocco della brava regista non è polemico o inquisitorio, ne tantomeno si accanisce contro qualcuno.
Anzi sicuramente dimostra una conoscenza approfondita e diretta di questi viscidi meccanismi che rendono la

Santa Chiesa una società a delinquere con licenza di manipolazione (sin dalla tenera età) libera di colpire
nel nome del Signore. Dove sicuramente anche il piccolo sacerdote con manie di grandezza è vittima di un
sistema millenario che non potrà mai conoscere declino e redenzione.

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