martedì 10 gennaio 2012

La Rai ne sa una più del diavolo

L'ineffabile logo della tv di Stato.



Come se non bastassero :

- i talent show senza talenti,
- i programmi d'intrattenimento popolati da opinionisti improvvisati e chiassosi,
- i telefilm di terza fascia,
- le fiction buoniste con un didascalismo da scuola elementare,
- la totale assenza del grande cinema
- la ridicola offerta sportiva
- i programmi di approfondimento relegati ad orari e canali quantomeno marginali
- il costosissimo festival di sanremo che non ha più nulla da dire da almeno 35 anni
- i telegiornali oscurantisti

ecco, come se non sia già sufficiente pensare che tutta questa merda la paghiamo di tasca nostra la Rai, cosciente dell'insopportabile fardello che è il suo canone, ogni volta che si avvicina il momento di intascarlo se ne inventa una nuova per addolcire la pillola ai non-più-tanto-fessi italiani.

Ma quest'anno ha superato il limite. 

Per inculcare ai contribuenti il mantra salvifico che pagare il canone checchè se ne dica è cosa buona e giusta, hanno persino scomodato l'immagine semi-santa di colui che è forse l'uomo più amato al mondo e soprattutto in Italia, ovvero il fu Papa C.Wojtyla.

Qui sotto potete vedere con i vostri occhi.



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